anni di studi…
anni di fatica…
anni di ansia…
anni di figure di merda…
anni in cui, a partire da quando ti schiacciavi un brufolo al giorno, senza neanche sapere perché lo facevi (n.d.a.: quello che verrà dopo, non l’atto di schiacciare il brufolo…quello lo facevi perché ti piaceva lo “squizh” che sentivi), senza neanche sapere perché lo dovevi fare, magari con l’imposizione dei genitori o, ancora peggio, della suora del catechismo, anni in cui ancora sognavi di voler diventare un chirurgo cardiovascolare o l’astronauta o lo scrittore o il mantenuto, ti trovavi, invece, chino su dei libri per diventare un perito, un geometra, un ragioniere, un diplomato in materie scientifiche o, peggio, in materie umanistiche, oppure, ancora, ti vedevi con le mani strette attorno ad una chiave inglese, ad una cazzuola, ad una padella, ad una falce o ad una scopa…
tutto questo, per crearti una carriera necessaria per sostenerti e per soddisfare la pretesa e l’imposizione sociale.
in india è tutto più semplice.
in india ti puoi permettere di pensare ai 330 milioni di dei dell’induismo (tra boss, reincarnazioni e dimenticati) in ogni momento della giornata, già da quando inizi a camminare, senza preoccuparti di cosa porterà il futuro.
in india, chi si preoccupa, giustamente, è grasso, malato e stressato.
e per questo…la vita è più facile!
non devi studiare, non devi fare anni di praticantato alla stregua di uno schiavo, non devi seppellirti in un lavoro pubblico dove aspettare solo di ricevere lo stipendio, sempre più basso di quanto pensi di meritare, non devi bramare la pensione già dal primo anno di contributi, non devi torturarti per recuperare crediti da clienti bastardi e opportunisti o, semplicemente, anche loro in attesa di ricevere crediti da altri clienti opportunisti e bastardi…
insomma, in india si vive e si muore sereni.
e mentre vivi, dedicandoti alle tue 25-40 divinità preferite, puoi scegliere tra una moltitudine di attività da svolgere sulla strada che possono trasformare un semplice mestiere in una carriera folgorante scacciapensieri.
mestieri come il riempitore di puri (sfoglie fritte), il mendicante, lo stiratore, il differenziatore di rifiuti, lo spremitore di bambù, il distributore di tè, lo storpio, il cambiatore in pezzi da 10 di pezzi grandi di cartamoneta, il distributore di acqua sciolta fredda, lo spaccatore di ghiaccio, il santone accattone, l’affettatore e venditore di frutta, il tagliatore di barba e capelli, il giuntatore di cavi elettrici (anche conosciuto come attaccatore di nuove linee), il venditore e apritore di cocchi, il tiratore di rischiò (a piedi), il pedalatore di rischiò (a pedali), l’aggiustatore di scarpe, il tatooatore (o inoculatore di ogni smerdococco presente in natura), il lettore della mano, il battitore a macchina di lettere, il portatore di qualsiasi robo…
e il più ambito di tutti…il toglitore di cerume.
vedete, chi rimane per tutta le vita in un paese come l’italia, oppure si accontenta di fare il viaggiatore organizzato, scarrozzato da agenzie e guide turistiche impegnate solo a farti vedere le cartoline dal vero, crede che la realtà in cui vive, insieme al cibo che mangia, ai vestiti che indossa e vede indossare tutti i giorni, ai riti religiosi cattolici insegnati a catechismo, ai lavori che svolge e vede svolgere, sia l’unica realtà vera, giusta e accettabile.
e invece, in india, si mangia carne di cane, di gatto o bachi da seta, ci si veste anche solo con un lenzuolo attorno alla vita, si pregano milioni di dei in migliaia di modi diversi…e ci sono i toglitori di cerume.
i toglitori di cerume vagano per le strade di loro competenza, assegnategli dalla CITOCE, “Corporazione Indiana Toglitori di Cerume”, con la loro valigetta 30x20x10 (misura ufficiale) piena di cotone e di bastoncini di tutte le fogge e lunghezze, alla ricerca di orecchie tappate e piene di cerume.
in italia ci sono ingegneri con manie divine che credono di creare mondi nuovi, architetti che credono che brunelleschi e juvarra gli appaiano in sogno e che gli dicano “vai e progetta ciò che credi, anche se io vomiterei”, professori che credono di possedere l’onniscienza di pico della mirandola e invece posseggono solo l’ego di nerone da morto, medici che credono di poter imporre la mano e dire “alzati e cammina” e invece il massimo che dovrebbero fare è inserire il dito medio nel retto di un bufalo…
e in india, invece, ci sono i toglitori di cerume che non si credono nient’altro che toglitori di cerume.
camminano a testa alta, i toglitori di cerume. la loro, è una missione: il cerume è la malattia e loro sono la cura. non fanno distinzione tra sesso, religione, nazionalità, ceto sociale, fede crickettiana.
loro tolgono il cerume…
e vivono sereni.